I Cinquecento Leoni di Toscana Post#06
~ ~ ~ ~ ~ ~ La varietà F19 (C25) La discussione sulle varietà dei francobolli granducali iniziata nel post precedente con le C23, D4, C4 e D6, continua in questo post con le varietà F19, G1, G16, H46 e B4. Come detto il trait d’union dei due post è il pezzo #527, una coppia orizzontale del 4 crazie prima emissione in cui il margine sinistro è ampio a sufficienza da mostrare completamente il Segmento 4 dell’esemplare adiacente dal quale si deduce la presenza di una ulteriore varietà, la G1, che grazie a questo particolare verrà introdotta in quanto presente in altri pezzi della Collezione. Ritornando al pezzo #527, la coppia orizzontale del 4 crazie prima emissione mostrato nel post precedente, il francobollo #527s (ovvero il francobollo di sinistra del pezzo #527) fu stampato con un cliché particolare, ovvero quello che porta la varietà F19 secondo LG o C25 secondo MC, al momento unico esempio presente in Collezione di questa particolare configurazione del Marzocco toscano. Secondo la codifica di LG questa varietà è siglata con la lettera “F” in quanto gli elementi principali o “primordiali” risiedono nella zona della Dicitura 3. Secondo MC invece, la codifica inizia con la lettera “C” in quanto si tratta originariamente di una deformazione che riguarda i caratteri del cliché della vignetta.
In Figura 69 sono riportati i dettagli che caratterizzano la varietà F19. Questo cliché non è facilmente riconoscibile, anche se le micro-deformazioni che lo caratterizzano sono molte. Il colpo d’occhio dovrebbe forse cadere sull’interruzione a destra del Segmento 3 (Dettaglio 50). Una volta individuato questo particolare si possono andare a ricercare gli altri, quali, la scalfittura dell’angolo in basso a destra della Dicitura 1 (Dettaglio 57), la forma caratteristica del secondo carattere della Dicitura 1, la “R” che presenta una piccolissima falla tra i segmenti verticali (Dettaglio 56), una piccola falla in basso a destra del quarto carattere della Dicitura 2, la “T” (Dettaglio 49), la scalfittura dell’angolo in alto a destra della Dicitura 3 (Dettaglio 51), due scanalature tra i primi tre caratteri della Dicitura 3, “T”, “O” ed “S” (Dettagli 52 e 53), la deformazione tipica del tratto orizzontale inferiore del terzo carattere della Dicitura 3, la “S” (Dettaglio 54) ed un leggero avvallamento del lato destro della Dicitura 3 all’altezza del terzo carattere (Dettaglio 55). Il Segmento 4 del francobollo che si trovava alla sinistra del #527s rivela quale fosse il cliché utilizzato per la sua stampa. Lo si capisce dal dettaglio 58 mostrato in Figura 69. Questa caratteristica deformazione è tipica della varietà G1. La varietà G1 (F4) Si tratta di una varietà che secondo LG ha la sua caratteristica principale nella zona G, ovvero in angolo 4, quello in basso a destra. Secondo MC si tratta di una varietà F ovvero che interessa quello che in linguaggio desueto viene chiamato “filetto” ad intendere la serie di Segmenti che costituiscono la cornice esterna.
La Collezione contiene tre esemplari completi che presentano la varietà G1 che sono i pezzi #224 un 2 crazie della prima emissione su busta, #220 un 2 crazie della seconda emissione annullato in nero leggermente con un datario circolare a banderuola e #539 un 4 crazie della seconda emissione annullato leggermente con un datario circolare in rosso, riportati in Figura 70.
In Figura 71 è riportato l’ingrandimento della parte in basso a destra dei pezzi di Figura 70, in modo da facilitare la comparazione del dettaglio principale della varietà G1, ovvero la deformazione caratteristica della parte in basso del Segmento 4, talmente marcata da interessare inevitabilmente anche il Segmento 5. La deformazione inizia da poco prima del termine della Dicitura 3, rendendo da quel punto il Segmento 4 obliquo verso sinistra. Lo spigolo formato dai Segmenti 4 e 5 risulta molto arrotondato. Per confronto è riportata anche la porzione in basso a sinistra del pezzo #527 il quale ci mostra che, in origine, quando il cliché era “fresco” in realtà il Segmento 4 presentava un’interruzione in corrispondenza della parte superiore dell’Ornato 4 (Dettaglio 58b).
In Figura 72 è riportato il Dettaglio 59, caratteristica deformazione dello spigolo basso sinistro del cliché che porta la varietà G1. Si stratta di una ammaccatura prodotta verosimilmente da un urto avvenuto dal basso verso l’alto di questa parte dello stereotipo, a spostare leggermente l’estremità sinistra del Segmento 1 verso l’alto.
In figura 73 è riportato un ingrandimento comparativo della zona centrale alta comprendente i caratteri dal secondo al quinto della Dicitura 2 e della corrispondente zona del Segmento 3 dei tre pezzi che portano la varietà G1, in modo da mostrare il Dettaglio 60, ovvero una scalfittura prodotta nel lato superiore del Segmento 3 in corrispondenza del terzo carattere della Dicitura 2, la “S”. Come si vede, tale deformazione è presente nei pezzi #220 e #539, ma non nel #224. Essendo i primi due pezzi della seconda emissione ed il terzo della prima, molto probabilmente il Dettaglio 60 è una caratteristica di uno stadio successivo della varietà G1, deformazione avvenuta sul cliché nel periodo tra le due emissioni. Il Dettaglio 60 non è menzionato da nessuno degli autori dei lavori sulle varietà dei francobolli granducali. L’esemplare riportato da LG non presenta il la deformazione di Figura 73, mentre quello riportato da CM sembra presentarlo in intensità decisamente lieve.
In Figura 74 è riportato il frontespizio della missiva da cui è stato ripreso il francobollo da 2 crazie prima emissione nella varietà G1 a sinistra in Figura 69, destinata al Signor Giuseppe Francesco di Lucca. Il francobollo fu annullato con il PD in nero di Colle. Sul frontespizio è menzionato che il francobollo fu stampato su carta con filigrana capovolta, caratteristica di cui parleremo nella serie di post dedicati alle filigrane. Varietà G16 (A16) La striscia orizzontale di cinque esemplari del 3 crazie prima emissione #275 mostrato nel post precedente per la discussione della varietà C4, presenta uno dei francobolli, il #275s2, nella varietà G16. LG codifica questa varietà con la lettera “G” in quanto la caratteristica deformazione dell’Ornato 4 che la identifica in modo inequivocabile risiede in quella che lui chiama “zona G” appunto, ovvero quella in angolo basso a destra, mentre MC la denominano con la lettera “A” che sta in definitiva per “altre zone del francobollo”. I pezzi della Collezione che presentano esemplari portanti questa varietà sono sette e sono mostrati nella Composizione 6 di Figura 75. La G16 è a mio avviso una tra le più eleganti varietà riscontrabili nei francobolli granducali di Toscana. La deformazione che la identifica interessa solo l’Ornato 4 ed è estremamente caratteristica ed unica nel panorama delle deformazioni osservate nei francobolli granducali. Questo Dettaglio, il 61 di Figura 77 incarna in pieno il concetto di “neo di bellezza” di cui si è parlato nel secondo post di questo blog, ovvero si tratta di un’imperfezione, piccola ma presente per chi la sa scorgere, discreta, in zona defilata ma ammiccante, che non deturpa in realtà nessuna zona significativa del francobollo, ma gli conferisce l’unicità di cui gode.
In Figura 76 è riportato lo schema a blocchi che funge da mappa per l’individuazione delle varietà portate dai pezzi della Composizione 6 di Figura 75. I pezzi sono disposti in modo che i francobolli presenti nella varietà G16 giacciano lungo una linea verticale, posta grosso modo al centro della composizione.
In Figura 77 è riportato quindi il dettaglio 61, caratteristica unica ed essenziale della varietà G16. Sono riportati gli ingrandimenti dell’Ornato 4 dei sette esemplari che portano la varietà, in modo che si possa osservare come la deformazione del cliché si riflette nel corrispondente francobollo sia per stampe della prima emissione (l’esemplare in alto a destra e i tre della riga in basso di Figura 77) che della seconda emissione (primi tre esemplari da sinistra della riga superiore di Figura 77).
La varietà H46 (Mx3) La striscia orizzontale di tre del quattrino prima emissione #524, presente nella Composizione 6, mostra il francobollo di destra nella varietà H46. LG codifica questo cliché con la lettera “H” in quanto la caratteristica principale cade in quella che lui chiama “zona H” ovvero la vignetta centrale. CM codificano invece questa varietà come “Mx” in quanto, a loro parere, non è possibile attribuire una caratteristica principale.
In figura 78 sono riportati i pezzi presenti nella Collezione nella varietà H46. Si tratta di un quattrino della prima emissione #524d, un 6 crazie della prima emissione (#163), annullato in nero con il muto a cinque barre di Firenze e un francobollo da 1 crazia della prima emissione #428d annullato con frego a penna e parte dell’ovale SAFA di Prato.
Personalmente mi accade di riconoscere la varietà H46 talvolta dalla caratteristica deformazione che interviene al centro della vignetta (Dettaglio 66 di Figura 81), altre volte dalla piccola falla all’interno dello spigolo in angolo 3 (congiunzione dei Segmenti 3 e 4, Dettaglio 62 di Figura 80), altre volte dalla gobbetta a sinistra in basso della zampa anteriore sinistra del leone (Dettaglio 67 di Figura 81).
Le caratteristiche della varietà H46 fino ad oggi individuate sono sei. Oltre a quelle già citate, si riscontrano la scalfittura del Segmento 4 della cornice esterna dall’interno, all’altezza della zona tra l’Ornato 3 ed il primo carattere della Dicitura 3 (Dettaglio 63 di Figura 80), una protuberanza sul primo carattere della Dicitura 3, la “T” (Dettaglio 64 di Figura 80 e una piccola protuberanza del secondo carattere della Dicitura 3, la “O” (Dettaglio 65 in Figura 80).
In Figura 82 è riportato il documento da cui è stato preso il francobollo #428d di figura 78, utilizzato per illustrare la varietà H46. Si tratta di uno stampato spedito da Prato a Modena via ferrovia il 2 di Ottobre del 1853. Il pezzo è analogo per luoghi di partenza e destino, per valore dell’affrancatura, 4 crazie e tipologia di documento, uno stampato, al pezzo #439 di Figura 49 riportato nel Post#04. In quel caso l’affrancatura era realizzata con un francobollo da 4 crazie emissione su carta filigranata con linee verticali ondulate nella varietà C3 S2, mentre in questo caso, il valore necessario è stato realizzato con due coppie orizzontali dell’1 crazia prima emissione.
Nel pezzo #428 i francobolli furono annullati con due impronte molto nitide del bollo ovale SAFA, ripetuto anche in basso sul frontespizio, dove sono presenti anche il P.D. in cartella e il datario circolare di Prato. I francobolli del documento #428 presentano la particolarità di essere stati stampati sul lato della filigrana ed in modo invertito. La prima si può constatare dal fatto che i solchi della filigrana sono visibili al recto dei francobolli, mentre la seconda si evince dalla coppia di destra che mostra parte di una corona, che evidentemente punta verso il basso. I francobolli del pezzo #428, oltre alla varietà H46 sul francobollo di destra della coppia sinistra, porta anche la varietà B4 sul francobollo di sinistra della coppia di destra. Varietà B4 (C21) Si tratta di una varietà anche in questo caso facilmente riconoscibile grazie alla caratteristica ed unica forma del sesto carattere della Dicitura 1, la prima “O”, deformata sin dalla fabbricazione iniziale del cliché (Dettaglio 68 di Figura 83). LG codifica questa varietà con la lettera “B” in quanto la caratteristica principale fa parte di quella che lui chiama “zona B”, appunto, mentre per CM la codifica inizia con la lettera “C” in quanto il carattere principale riguarda direttamente uno dei “caratteri” del cliché. I pezzi presenti nella Collezione sotto forma della varietà B4 sono tre, un due crazie della prima emissione, il #263 già mostrato in Figura 28 del Post#03, durante la trattazione della varietà C9 presente nell’esemplare adiacente a destra del francobollo principale, il 4 crazie della prima emissione #482, un esemplare dagli ampi e regolari margini annullato con un datario circolare in nero ed il pezzo #428s, uno degli esemplari che affrancano lo stampato #428 il cui frontespizio è mostrato nella sua interezza in Figura81, annullato con tratto di penna e una parte dell’ovale SAFA di Prato (Figura 83).
Oltre al Dettaglio 68 già menzionato, tipica della varietà B4 è l’avvallatura del Segmento 2, dall’esterno verso l’interno del francobollo, all’altezza del quindi e sesto carattere della Dicitura 1, indicato come Dettaglio 69 in Figura 84.
La B4 è una delle varietà più famose data la facilità di riconoscimento e la particolare deformazione del carattere della Dicitura 1, che gli è valso anche il nome corrente di “varietà FRANCEBOLLO”, per la vaga somiglianza ad un carattere “e” in forma minuscola. P.S. Una striscia decisamente versatile Il pezzo #275, una striscia del 2 crazie prima emissione già mostrata precedentemente nella Figura 75 di questo post e Figura 55 del Post#05 per descrivere le varietà G16, C4 e D4, è un pezzo decisamente versatile. Si tratta di un multiplo dai margini molto ampi su tutti i lati, in particolar modo in alto ed in basso. I francobolli sono annullati con un datario circolare in nero di Foiano, in modo molto leggero e presentano una traccia del frego a penna apposto sulla busta su cui erano applicati, per segnalare l’assolvimento della tariffa per la spedizione. Sono presenti anche leggere tracce di un muto a rombi nella zona in basso a sinistra.
Data la particolare ampiezza del margine in basso, è possibile vedere il Segmento 3 di tutti gli esemplari della riga inferiore, il che ha permesso di individuare un esemplare che porta la varietà D4, come mostrato nel post precedente (Post#05). Altra particolarità di questo pezzo è la filigrana che mostra, anche grazie ai grandi margini, gran parte di una delle corone della filigrana, in posizione centrale, che permette di determinare con certezza le posizioni dei francobolli nella tavola di stampa di 240 esemplari. Si tratta di una striscia che presenta in alto l’interspazio di gruppo come vedremo nel post dedicato agli “elementi tipografici dei francobolli granducali”, anche se per i canoni adottati per la descrizione dei pezzi in questo blog, non possiamo definire ufficialmente il pezzo come “IDG A”. Anche di quest’ultimo aspetto parleremo in un apposito post. Inoltre, altro elemento interessante di questo pezzo riguarda la filigrana, stampata capovolta e al recto, modalità tra le più rare delle quattro possibili, in quanto normalmente la filigrana si trova al verso e dritta, ovvero con le punte delle corone rivolte verso l’alto e impressa sul lato opposto della carta a quello dove sono stampati i francobolli. Come molti dei pezzi presenti nella Collezione che posseggono un alto grado di versatilità dal punto di vista didattico, il pezzo verrà ripreso in vari post futuri, tra i quali quelli che tratteranno della filigrana e del “plattaggio” dei francobolli granducali.
Da notare la non comune forma della sigla di garanzia che Alberto Diena ha apposto al verso della striscia #275, con le due lettere “A” e “D” puntante e con la continuazione del tratto a sottolinearle (in alto a destra di Figura 86). ~ ~ ~ Webmaster: Tiziano Nocentini − © Copyright 2023 |